La Natto raddopia

La rassegna stampa internazionale di Byoblu | 106° puntata

Dopo l’entrata della Finlandia nella NATO lo scorso aprile, al Summit di Vilnius in Lituania il segretario generale Stoltenberg ha annunciato il 10 luglio che anche Ankara, dopo essersi accordata con Stoccolma, dà luce verde all’entrata della Svezia alla NATO. Tra non molto, quindi, la NATO si estenderà a 32 paesi: il doppio  di quelli che aveva al termine della Guerra Fredda, quando assicurava che non si sarebbe estesa “neppure di un solo pollice ad Est”. Dopo aver inglobato tutti i paesi dell’ex Patto di Varsavia, le tre repubbliche baltiche prima facenti parte dell’URSS e altri paesi già parte della Federazione Jugoslava (demolita dalla NATO con la guerra), la NATO dispone ora dei territori finlandese e svedese per lo schieramento di basi e forze anche nucleari ancora più a ridosso della Russia.

Al Summit di Vilnius è stato annunciato che la NATO ha varato i piani militari più completi dalla fine della Guerra Fredda. Essi prevedono lo schieramento permanente in Europa, sotto comando USA, di truppe ad alta prontezza operativa, comprendenti 300.000 soldati e una grossa potenza aerea e navale.

Allo stesso tempo, al Summit di Vilnius, “gli Alleati hanno concordato un forte pacchetto per avvicinare l’Ucraina alla NATO. Esso prevede di ricostruire il settore ucraino della Difesa e costituire un nuovo Consiglio NATO-Ucraina, Abbiamo ribadito che l’Ucraina diventerà membro della NATO. E abbiamo concordato di cambiare il percorso di adesione dell’Ucraina da un processo in due fasi a un processo in una sola fase.”

Tutto ciò comporta un ulteriore aumento della spesa militare. Come documenta la stessa NATO, essa è cresciuta (al netto dell’inflazione) a un livello più alto di quello della  fase finale della Guerra Fredda.  Il segretario generale ha annunciato che “la spesa per la Difesa degli Alleati europei aumenterà dell’8,3% nel 2023: si tratta dell’aumento più consistente degli ultimi decenni.” In tale quadro la spesa militare italiana dovrà aumentare in breve tempo dall’attuale media di 80 milioni di euro al giorno ad oltre 100 milioni di euro al giorno. Pagati dai cittadini italiani con denaro pubblico sottratto alle spese sociali e agli investimenti produttivi.

Manlio Dinucci

 

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