Strage di alberi, Camp Darby si potenzia

I primi sono giàstati tagliati, gli altri marchiati con la vernice: sono 937 gli alberi che vengono abbattuti nellarea naturale «protetta»del Parco Regionale di San Rossore tra Pisa e Livorno. Èil primo «danno collaterale»della  massiccia riorganizzazione, iniziata in questi giorni, delle infrastrutture di Camp Darby, il piùgrande arsenale Usa nel mondo fuori dalla madrepatria (v. il manifesto, 11 settembre). Anche se il comando Usa promette di ripiantare piùalberi di quelli tagliati, la costruzione di una ferrovia e altre infrastrutture, frammentando gli habitat naturali, sconvolgeràun vasto ecosistema.

Il progetto prevede la costruzione di un nuovo tronco ferroviario che collegheràla stazione di Tombolo (sulla linea Pisa-Livorno) a un nuovo terminal di carico e scarico, attraversando il Canale dei Navicelli su un nuovo ponte metallico girevole. Il terminal di carico e scarico, alto quasi 20 metri, comprenderàquattro binari lunghi 175 metri capaci di accogliere ciascuno nove vagoni per un totale di 36.

Il terminal saràcollegato allarea di stoccaggio delle munizioni (Ammunition Storage Area) con grandi autocarri. Per mezzo di carrelli movimentatori di container, le armi in arrivo verranno trasferite dai carri ferroviari agli autocarri e quelle in partenza dagli autocarri ai carri ferroviari. Il terminal permetteràil transito di due convogli ferroviari al giorno, che collegheranno la base al porto attraverso le normali linee delle Ferrovie dello Stato.

 Il piano di riorganizzazione delle infrastrutture, appena iniziato, èdovuto al fatto che, in seguito allaccresciuto transito di armi da Camp Darby, non basta piùil collegamento via canale e via strada della base col porto di Livorno e laeroporto di Pisa. Nei 125 bunker di Camp Darby, continuamente riforniti dagli Stati uniti, èstoccato (seondo stime approssimative) oltre un milione di proiettili di artiglieria, bombe per aerei e missili, cui si aggiungono migliaia di carrarmati, veicoli e altri materiali militari. Dal marzo 2017, enormi  navi fanno mensilmente scalo a Livorno, scaricando e caricando armi che vengono trasportate in continuazione nei porti di Aqaba in Giordania, Gedda in Arabia Saudita e altri scali mediorientali per essere usate dalle forze statunitesi e alleate nelle guerre in Siria, Iraq e Yemen.

Per capire quali siano i pericoli per la popolazione toscana non occorre essere tecnici specializzati. Movimentare in continuazione migliaia di testate esplosive di enorme potenza in un territorio densamente abitato comporta evidenti rischi. Anche se i responsabili del progetto lo definiscono strategico per «la salute delluomo e la pubblica sicurezza», non si puòescludere un incidente dalle conseguenze catastrofiche. Nési puòescludere un sabotaggio o un attacco terroristico per provocare lesplosione di un intero convoglio ferroviario carico di bombe. Lo conferma il fatto che nel piano èprevista la realizzazione di un secondo terminal che saràadibito alle operazioni di verifica e ispezione dei «carri sospetti», ossia di quelli su cui potrebbe essere stata installata (ad esempio allinterno di un container) una bomba che, esplodendo a comando, provocherebbe una catastrofica reazione a catena.

Che cosa hanno fatto le istituzioni di fronte a tutto questo? Invece di svolgere le loro funzioni a tutela dei cittadini e del territorio, la Regione Toscana, i Comuni di Pisa e Livorno e lEnte Parco hanno non solo approvato il potenziamento di Camp Darby, ma hanno contribuito alla sua realizzazione. Le opere civili realizzate negli ultimi anni per progetti di sviluppo economico veri o presunti (ad esempio la cantieristica di lusso) in particolare i lavori per migliorare la navigabilitàdel Canale dei Navicelli e i collegamenti ferroviari del porto di Livorno sono esattamente quelli richiesti da anni dal comando di Camp Darby. Il suo massimo rappresentante, il colonnello Berdy, èstato ricevuto negli ultimi mesi con tutti gli onori dal presidente del Consiglio regionale toscano Giani (Pd), che si è impegnato a promuovere «l’integrazione tra la base militare Usa di Camp Darby e la comunitàcircostante», dal sindaco di Livorno Nogarin (M5S) e da quello di Pisa Conti (Lega) che hanno espresso sostanzialmente la stessa posizione. Gli alberi del Parco possono essere tagliati e le bombe di Camp Darby possono circolare sul nostro territorio, grazie al consenso multipartisan. 

Manlio Dinucci


Articles by: Manlio Dinucci

About the author:

Manlio Dinucci est géographe et journaliste. Il a une chronique hebdomadaire “L’art de la guerre” au quotidien italien il manifesto. Parmi ses derniers livres: Geocommunity (en trois tomes) Ed. Zanichelli 2013; Geolaboratorio, Ed. Zanichelli 2014;Se dici guerra…, Ed. Kappa Vu 2014.

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