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Siria: L’orwelliana “Responsabilità a proteggere”
By Mahdi Darius Nazemroaya
Global Research, December 02, 2011
Aurora - Bollettino di Informazione Internazionalista 2 December 2011
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La Lega Araba insieme a un gruppo affiliato chiamato Consiglio nazionale Siriano (CNS), una creazione dell’alleanza tattica tra il ramo siriano della Fratellanza Musulmana, Washington, NATO, Israele e petro-monarchie del Golfo Persico, viene utilizzato nel quadro delle false pretese dell’umanitarismo per un piano per estromettere dal potere il presidente Bashar A-Assad e installare a Damasco un nuovo governo cliente.

La Lega Araba: una Camera di tradimento e codardia

La Lega araba è un corpo disfunzionale e dall’iperbole in gran parte cerimoniale che è stata completamente spogliata di ogni valore, che aveva quando fu fondata nel 1945. E’ stata seguestrata e asservita da Washington e di suoi alleati della NATO, invece dei veri interessi arabi. L’ultimatum della Lega contro la Siria è completamente in sintonia con i piani di cambiamento di regime contro Damasco.  La Libia è stata sospesa dalla Lega araba prima che la NATO iniziasse la sua guerra. La Lega è stata utilizzata per dare una copertura al Pentagono e alla NATO per la loro guerra e all’agenda del cambiare di regime contro Gheddafi. Sono l’Arabia Saudita e il Gulf Cooperation Council (GCC) che hanno contribuito a far sequestrare la Lega. Qatar, Oman, and Saudi Arabia. Il GCC è composto dai petro-sceiccati del Golfo Persico di Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Bahrain, Qatar, Oman e Arabia Saudita. Nessuno di questi paesi sono stati-modello, per non parlare della democrazia. I loro leader installati dagli stranieri hanno tradito i palestinesi, hanno sostenuto l’attacco all’Iraq, Israele contro il Libano, la demolizione della Libia e ora cospirano contro la Siria e i suoi alleati regionali.

In un atto palese di ipocrisia, i despoti non eletti di questi petro-sceiccati hanno annunciato che il regime di Gheddafi era “illegittimo,” e ora stanno facendo affermazioni simili sulla Siria. Tutto questo mentre i regimi stessi dell’Arabia Saudita e del Bahrein uccidono e terrorizzano i propri cittadini inermi che protestano nelle strade di Arabia Saudita e Bahrain, per avere un trattamento equo, diritti fondamentali, uguaglianza e libertà.

Il GCC ha costretto la Lega Araba a sostenere la delegittimazione del governo libico e la guerra contro la Libia, sotto forma di sanzioni e no-fly zone. Ora vuole imporre sanzioni politiche ed economiche alla Siria e spingere il paese a implodere internamente, mentre cerca di modellare un mandato della Lega Araba per la no-fly zone come contro-mossa ai veti di Russia e Cina al Consiglio di sicurezza dell’ONU. Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Turchia si preparano ad aiutarla in questo senso.

Il Comitato di coordinamento nazionale siriano contro il Consiglio nazionale  siriano

I media mainstream, come BBC e al-Jazeera, nei paesi della NATO e nelle monarchie arabe, sono disposte a stampare, pubblicare o trasmettere qualsiasi cosa che degradi la Siria e sostenga il cambio di regime attraverso informazioni settarie, non professionali, false e istigatrici. Non devono essere attendibili verso i fatti in Siria. I principali media nei paesi della NATO e del GCC giocano continuamente con le parole, non forniscono alcuna relazione verificata e citato i recenti gruppi basati all’estero come loro fonti. Tra questi gruppi vi è l’inglese Osservatorio siriano per i diritti umani che, ironia, sostiene i governanti sauditi mentre pretende di abbracciare gli ideali democratici.

Proteste che chiedono riforme e democratizzazione hanno avuto luogo in Siria.  Anche altre proteste contro la corruzione e le variazioni dei prezzi legate alle sovvenzioni, hanno avuto luogo, ma non nella scala e grandezza che la NATO e il GCC ritraggono. Inizialmente c’è stato un forte giro di vite che hanno coinciso con gli attacchi dei gruppi armati che avevano approfittato della protesta. Il problema è stato aggravato da aggressori non identificati, che hanno attaccato sia i civili siriani che le forze di sicurezza siriane, creando instabilità.  Mentre le tensioni aumentano, tutto questo viene ulteriormente complicato dalla lotta interna tra le famiglie delle elite che formano le oligarchie a Damasco.  Il ramo siriano dei Fratelli Musulmani ha anche cercato di capitalizzare e di armarsi, con l’aiuto di stranieri, tentando di infiammare le violenze per rovesciare Bashar A-Assad.

La situazione in Siria è complicata, perché ci sono diverse tendenze in competizione nell’opposizione. Comprese le forze di opposizione in Siria, che vanno dai lacchè del governo a persone che realmente vogliono la riforma. A parte la Fratellanza musulmana siriana, la maggior parte della opposizione interna è contraria alla violenza, a ogni forma di intervento straniero e vuole la riforma, invece di un cambiamento di regime. E’ questa opposizione che costituisce il Comitato di Coordinamento nazionale siriano (SNCC), che i critici definiscono un’appendice regime.

I membri di questa opposizione interna sono stati picchiati e uccisi in Siria. Tra cui Mashaal, una figura dell’opposizione curda siriana. Anche se c’è oltre una dozzina di partiti politici curdi non riconosciuti in Siria, il suo omicidio, secondo i leader curdi, è stato un atto volto a fomentare la violenza nelle aree curde della Siria. Diversi leader curdi hanno immediatamente denunciato l’omicidio come opera di coloro che vogliono incastrare il governo siriano e scatenare il caos in Siria tra curdi e arabi. Altre vittime interne includono il vignettista Ali Farzat che è stato rapito da uomini armati non identificati e brutalmente picchiato, a fine agosto 2011. Vi è una possibilità che i membri indisciplinati delle forze interne siriane possano essere dietro l’attacco, ma gli attacchi avrebbero potuto essere progettati per colpire Damasco.

Al di fuori della Siria, Washington e i suoi alleati hanno fatto di tutto per cooptare il SNCC o far tacere le voci delle forze del SNCC e le altre dell’opposizione interna, che sono contro l’intervento straniero e l’uso della violenza. Quando una delegazione del SNCC è arrivata al Cairo per colloqui con la Lega araba, è stato subito aggredita e picchiata da una folla di sostenitori del SNC che li stava aspettando. La Lega araba ha anche deciso di riconoscere il SNC, che non è popolare in Siria.

In realtà, la SNC è controllata dal ramo siriano della Fratellanza Musulmana e da diversi gruppi salafiti. Alcune delle persone che figurano come membri del SNC non sono state consultate neanche prima che fossero aggiunte e non giocano alcun ruolo reale nell’organizzazione. A questo proposito, i Fratelli Musulmani sono promossi come l’alternativa a Bashar al-Assad da Turchia, Arabia Saudita, Qatar e GCC.

La SNC, che si è formata a Istanbul un mese dopo che un altro Consiglio di transizione siriano era stato formato ad Ankara, è inaffidabile. Hanno palesemente mentito innumerevoli volte sui loro supporto interno e i fatti in Siria. Né forniscono alcuna forma di valida alternativa al regime siriano. Il loro ranghi sono pieni di loschi individui con stretti legami con governi stranieri e organizzazioni che servono gli interessi degli Stati Uniti e dell’Unione europea. Secondo Ayoob Kara, un parlamentare del Likud alla Knesset israeliana, l’opposizione siriana era in contatto con Tel Aviv per spodestare il regime siriano. Kara anche chiarito, in un discorso alla Knesset, che Israele deve intervenire in Siria  per combattere l’Iran e i suoi alleati.

Supplicare l’intervento: paralleli tra i Consigli di transizione in Libia e Siria

In Libia il Consiglio di transizione è stato utilizzato per soppiantare la Jamahiriya di Tripoli. Ora la SNC è usata illecitamente per cercare di occupare la Siria. La SNC trasformerà la Siria in uno stato cliente docile, diviso e gestito da Turchia, Israele, Giordania, Arabia Saudita e stati del GCC, per conto di Washington. Il riconoscimento del SNC da parte della Lega araba e della Turchia è parte di questo obiettivo.

Prima della guerra della NATO in Africa del Nord, il Consiglio di transizione in Libia elemosinava l’intervento militare di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e  NATO. Allo stesso modo, la SNC e gli individui che la compongono chiedono un intervento militare della NATO contro la Siria. La SNC ha anche pubblicato le coordinate delle infrastrutture difensive in Siria che vogliono siano bombardate dal Pentagono e dalla NATO. I membri di questa opposizione hanno anche pubblicato le mappe delle basi aeree siriane e delle infrastrutture navali russe, per aiutare la NATO ad identificare gli obiettivi militari. Ciò che dice molto dell’orientamento della SNC è che queste strutture hanno ben poco a che fare con la politica interna o il controllo delle folle, e molto a che fare con la difesa nazionale siriana.

E’ in questo contesto che un fallito attentato, da parte del cosiddetto “Esercito siriano libero,” è stato lanciato contro l0intelligence delle Forze Aeree siriane a Damasco. Questo non era un atto di protesta, ma un atto di guerra male organizzato, che aveva lo scopo di indebolire le capacità difensive aeree della Siria nel caso in cui sia attaccata. L’esercito libero siriano, in realtà, è un’organizzazione di facciata controllata e presidiata da GCC, Turchia, Giordania e NATO tramite mercenari e gruppi che possono liberamente essere chiamati “al-Qaida.” Questa non dovrebbe essere una sorpresa, in un’epoca in cui l’ammiraglio McRaven ha detto al comitato per le forze armate del Congresso degli Stati Uniti, che le operazioni segrete con il coinvolgimento delle Forze Speciali degli Stati Uniti sono vitali per le guerre moderne del Pentagono.

L’orwelliana responsabilità a proteggere (R2P): uno strumento delle guerre atlantiste

La Repubblica araba siriana ora affronta la “responsabilità a proteggere” (R2P) come minaccia. La R2P non è stato utilizzata in Libia, ma è stata assai menzionata. La menzione frequente del R2P è una politica del rischio calcolato per le future guerre.

La R2P è stata preparata per essere brandita come arma da Washington e dalla NATO. Si tratta di un dispositivo neo-imperialista travestita da agnello con l’appropriato linguaggio dell’umanitarismo. Dov’è la R2P contro Israele in Palestina o quando attaccò il Libano nel 2006? Dov’è la R2P verso i dittatori imposti dagli stranieri del Bahrein e dell’Arabia Saudita? Dov’è la R2P quando si tratta della brutale occupazione marocchina del Sahara Occidentale? Dov’è la R2P nella Repubblica democratica del Congo? Questi sono tutti i luoghi dove la R2P non comparirà mai, neanche per essere citata, perché sarebbe contro gli interessi di Washington e dei suoi alleati.

Si tratta di un concetto diplomatico costruito in Canada, dal Ministero degli Affari Esteri e Commercio Internazionale (DFAIT), attraverso la Commissione Internazionale sull’intervento e la Sovranità di Stato (ICISS) nel 2000. Il concetto presuppone essenzialmente che l’indipendenza di un paese non è un diritto, e può esserle tolto dalla comunità internazionale in caso di necessità.  La comunità internazionale, sotto il paradigma della R2P, ha la responsabilità di intervenire in qualsiasi paese indipendente, al fine di proteggere i cittadini di quel paese.

Chi può decidere quando utilizzare la R2P? Inoltre, che cosa è questa “comunità internazionale” che dà legittimità e da quali paesi è formata? Come e chi definisce la comunità internazionale? La comunità internazionale è molto di più dei paesi della NATO. Chiaramente, la maggior parte del mondo era contro l’invasione anglo-statunitense dell’Iraq nel 2003, ma Washington e la Gran Bretagna hanno sostenuto che la “comunità internazionale” era con loro. La “comunità internazionale” è in realtà un termine ampiamente travisato nel concetto e nel termine. Washington prende continuamente una serie di piccoli Stati che sono delle dipendenze virtuali, dei satelliti e dei governi non rappresentativi per aggiungere i loro nomi a tutte le liste che produce costantemente nelle sue coalizioni militari e iniziative, e le chiama “comunità internazionale.” Queste liste in superficie può suono impressionante, ma in realtà sono miraggi santificare lo scopo di produrre un aspetto ingannevole del sostegno internazionale e consenso. Per esempio, la “Coalizione dei volenterosi” di Washington, che era stata forgiata per invadere l’Iraq nel 2003, includeva la Colombia, l’Afghanistan di Hamid Karzai occupata dalla NATO, Georgia, El Salvador e Islanda. Se non sono satelliti degli Stati Uniti, i governi di questi paesi  o sono corrotti o sono costretti a unirsi contro il volere delle loro popolazioni.

Ora, sia le università che la società civile sotto forma di ONG nei paesi della NATO hanno un ruolo importante da svolgere, nella diffusione del paradigma R2P. Spingono per la sua normalizzazione nelle relazioni internazionali e il suo uso in Siria. Insieme al riconoscimento del SNC non rappresentativo e al miraggio della legittimità araba fornito dalla manica di despoti antidemocratica del GCC che sequestrato la Lega Araba, la R2P sarà utilizzata per creare un regime giuridico internazionale che lavorerà per isolare, storpiare e sottomettere Damasco.

Mahdi Darius Nazemroaya è specializzato in Medio Oriente e Asia Centrale. È ricercatore associato presso il Centre for Research on Globalization (CRG) e un editorialista del Strategic Culture Foundation (SCF) di Mosca, in Russia.
Traduzione di Alessandro Lattanzio.
Originale (29 Novembre 2011), Strategic Culture Foundation (SCF):
The Legal Regime being formed against Syria by the Arab League, SNC, and R2P

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