Print

La Ue si arruola nella Nato
By Manlio Dinucci
Global Research, July 21, 2015
ilmanifesto.info
Url of this article:
https://www.globalresearch.ca/la-ue-si-arruola-nella-nato/5466803

Non sarà solo una delle più grandi eser­ci­ta­zioni Nato la «Tri­dent Junc­ture 2015» (TJ15), che dal 28 set­tem­bre al 6 novem­bre vedrà impe­gnate soprat­tutto in Ita­lia, Spa­gna e Por­to­gallo oltre 230 unità ter­re­stri, aeree e navali e forze per le ope­ra­zioni spe­ciali di oltre 30 paesi alleati e part­ner, con 36 mila uomini, oltre 60 navi e 140 aerei da guerra, più le indu­strie mili­tari di 15 paesi per valu­tare di quali altre armi ha biso­gno l’Alleanza.

Nell’esercitazione di guerra, la Nato coin­vol­gerà oltre 12 mag­giori orga­niz­za­zioni inter­na­zio­nali, agen­zie di aiuto uma­ni­ta­rio e asso­cia­zioni non-governative. «Par­te­ci­pe­ranno alla TJ15 anche l’Unione euro­pea e l’Unione afri­cana», annun­cia un comu­ni­cato uffi­ciale. Tra i paesi della Ue più impe­gnati nell’esercitazione Nato figu­rano, oltre ai tre in cui si svol­gerà il grosso delle ope­ra­zioni, Ger­ma­nia, Bel­gio e Olanda. Alte per­so­na­lità inter­na­zio­nali saranno invi­tate ad assi­stere alla TJ15 il 19 otto­bre a Tra­pani, il 4 novem­bre a Sara­gozza (Spa­gna) e il 5 novem­bre a Troia (Por­to­gallo). Così «la Nato dimo­stra il suo impe­gno ad adot­tare un approc­cio onni­com­pren­sivo». In altre parole, il suo impe­gno a esten­dere sem­pre più la sua area di influenza e inter­vento, dall’Europa all’Africa e all’Asia, con mire globali.

In tale qua­dro si inse­ri­sce la «Tri­dent Junc­ture 2015», che serve a testare la «Forza di rispo­sta» (40mila effet­tivi), soprat­tutto la sua «Forza di punta» ad altis­sima pron­tezza ope­ra­tiva. La TJ15 mostra «il nuovo accre­sciuto livello di ambi­zione della Nato nel con­durre la guerra moderna con­giunta», pro­vando di essere «una Alleanza con fun­zione di guida».

Su que­sto sfondo, come si può discu­tere di Unione euro­pea igno­rando l’influenza della Nato e, quindi, degli Stati uniti che ne deten­gono il comando? L’art. 42 del Trat­tato sull’Unione euro­pea sta­bi­li­sce che «la poli­tica dell’Unione rispetta gli obbli­ghi di alcuni Stati mem­bri, i quali riten­gono che la loro difesa comune si rea­lizzi tra­mite l’Organizzazione del Trat­tato del Nord Atlan­tico». Poi­ché sono mem­bri della Alleanza 22 dei 28 paesi della Ue, è evi­dente il pre­do­mi­nio della Nato. A scanso di equi­voci, il pro­to­collo n. 10 sulla coo­pe­ra­zione isti­tuita dall’art. 42 sot­to­li­nea che la Nato «resta il fon­da­mento della difesa col­let­tiva» della Ue, e che «un ruolo più forte dell’Unione in mate­ria di sicu­rezza e di difesa con­tri­buirà alla vita­lità di un’Alleanza atlan­tica rinnovata».

Rin­no­vata sì, tanto che dal Nord Atlan­tico è arri­vata sulle mon­ta­gne afghane, ma rigi­da­mente anco­rata alla vec­chia gerar­chia: il Coman­dante supremo alleato in Europa è sem­pre nomi­nato dal pre­si­dente degli Stati uniti e sono in mano agli Usa tutti gli altri comandi chiave. Tra­mite la Nato, al cui interno i governi dell’Est sono legati più a Washing­ton che a Bru­xel­les, gli Usa influi­scono non solo sulla poli­tica estera e mili­tare della Ue, ma com­ples­si­va­mente sui suoi indi­rizzi poli­tici ed economici.

Trat­tando sin­go­lar­mente con le mag­giori potenze euro­pee – Ger­ma­nia, Fran­cia, Gran Bre­ta­gna – sulla spar­ti­zione di pro­fitti e aree di influenza, assi­cu­ran­dosi l’incondizionato appog­gio degli altri mag­giori paesi Ue a comin­ciare dall’Italia. Su que­sto sfondo, come si può pen­sare che nella vicenda greca non svol­gano un ruolo rile­vante gli Usa tra­mite la Nato, di cui la Gre­cia è parte stra­te­gi­ca­mente impor­tante? Come si pos­sono sepa­rare le que­stioni eco­no­mi­che da quelle poli­ti­che e mili­tari, nel momento in cui, sulla scia della stra­te­gia Usa, l’Europa viene tra­sfor­mata in prima linea di una nuova guerra fredda con­tro la Rus­sia e in ponte di lan­cio di nuove ope­ra­zioni mili­tari in Africa, Medio­riente e oltre, fino nella regione Asia/Pacifico?

Manlio Dinucci

Disclaimer: The contents of this article are of sole responsibility of the author(s). The Centre for Research on Globalization will not be responsible for any inaccurate or incorrect statement in this article.