Il cambiamento economico e sociale in Bielorussia. La Vittoria Elettorale di Lukashenko

Il 19 dicembre Aleksandr Lukashenko s’è assicurato il quarto mandato come presidente della Bielorussia con una maggioranza schiacciante dei voti. Denunciato come ‘ultimo dittatore dell’Europa’ dai media aziendali internazionali, gli ultimi 16 anni di presidenza di Lukashenko hanno visto l’aumento degli stipendi, la piena occupazione e l’aumento del tenore di vita. La popolarità di Lukashenko in Bielorussia è fuori discussione. Dopo le elezioni in Bielorussia, TNS Global Market Research, la seconda più grande società di ricerca al mondo, che ha sede a Londra, ha pubblicato le sue statistiche sugli exit poll bielorussi.

Il Dr. Nicolaj Churilov, uno scienziato sociale di TNS ha detto al canale televisivo ONT della Bielorussia: “Abbiamo intervistato oltre 11 mila persone, e ora siamo pronti a fornire i dati finali. Primo, Alexander Lukashenko – 74,2%, secondo – e Nyaklyaeu Sannikov (5,8%), terzo – Romanchuk (3,1%). Più significativi, dopo, sono Tereshchenko, Rymashevsky, Statkevich, Kostusev e Mikhalevich, e Uss”, secondo il dottor Churilov, il 5,6% della popolazione ha votato contro tutti i candidati.”[1]

TNS Global Research ha clienti in tutto il mondo compresi gli Stati Uniti e l’Europa, ed è altamente improbabile che rischierebbe la propria reputazione pubblicando informazioni inesatte, al fine di sostenere l’immagine democratica di un paese ignorato dalla ‘comunità internazionale’.

Le elezioni bielorusse sono state osservate da rappresentanti della Comunità degli Stati indipendenti (CSI) e dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE). I delegati della CSI hanno dato all’elezione un certificato di buona salute attestante che non vi sono prove di brogli o conteggio fraudolento dei voti. Questa valutazione positiva delle elezioni è stata sostenuta anche da alcuni osservatori dell’OSCE, così come da molti osservatori indipendenti da tutto il mondo.

Il principale consigliere dell’Associazione degli imprenditori e produttori turchi, ex vice-presidente dell’Assemblea parlamentare della NATO ed ex ministro del Commercio e dell’Industria della Turchia Tahir Kessy, ha detto ai giornalisti della Bielorussia: “Spero che l’OSCE riconosca (così come faccio ora) che queste elezioni sono pienamente conformi con i suoi standard… quello che ho visto sui siti – era un voto libero e tranquillo. Le Elezioni in Bielorussia sono andate benissimo“. [2]

Questa opinione è stata condivisa dall’osservatore indipendente tedesco Frank Musser che ha detto: “Il voto anticipato in Bielorussia si è tenuto a un livello elevato in un clima aperto e cordiale. Ho visitato 22 seggi elettorali, come ex capo della polizia, posso dire che sono stati tutti accuratamente controllati.”[3]
Altri osservatori che hanno approvato il comportamento elettorale sono un membro del parlamento italiano, Andrea Rigoni e l’osservatore dell’OSCE/ODIHR (Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani) David Byrne Heysel che ha detto “Tra i seggi elettorali che abbiamo visitato, molti sono nelle zone rurali. Ci è piaciuto il fatto che non importa dove le cabine elettorali fossero, e nonostante la nevicata, vi era libero accesso con autostrade sgombre, anche nei villaggi. C’era una atmosfera molto amichevole presso gli stessi siti con molta gente accoglienti e sorridente.”[4]

L’ex primo ministro lituano Casimir Prunskiene ha detto ai giornalisti bielorussi: “E’ importante per le persone che l’economia della Bielorussia sia stabile in questo momento, nonostante la crisi economica. Ora non solo hanno conservato i risultati della Bielorussia, ma li hanno anche ingranditi. Questo incoraggia le persone a fare la scelta appropriata per la salvaguardia della stabilità“. [5]

Infatti, da Domenica sera tutto sembrava andare a favore di Lukashenko. He had won another landslide victory. Aveva vinto un’altra schiacciante vittoria. Per una volta, il CIS e l’OSCE sembravano concordare sul fatto che le elezioni sono state eque per gli standard internazionali.  Il capo della missione OSCE in Bielorussia, l’ambasciatore tedesco Geert Ahrens ha detto ai media bielorussi che i progressi fatti sono importanti, ma che una valutazione positiva delle elezioni dipenderà dal giudizio dell’OSCE sulla procedura del conteggio dei voti. [6] Le dichiarazioni di Ahrens erano piuttosto ambigue. Da un lato, sono stati fatti progressi, mentre, dall’altro, l’OSCE non era ancora pronta ad approvare il risultato. Tuttavia, alcune irregolarità sono state registrati dalla Commissione elettorale durante il voto. Uno dei candidati alla presidenza ha cercato di corrompere il presidente della commissione elettorale con 50.000 dollari. Intimidazioni e molestie nei confronti di donne da parte degli elettori dell’opposizione sono state anche notate. [7]

I problemi sono apparsi, però, quando un minibus di rivoltosi è arrivato nelle strade di Minsk per contestare i risultati elettorali.

Moti da parte di manifestanti della ’società civile’ e attivisti dei ‘diritti umani’

Subito dopo le elezioni, la sera di Domenica 19 dicembre, circa tremila manifestanti hanno preso d’assalto la piazza d’Ottobre nella capitale bielorussa, sventolando le bandiere del Granducato di Lituania. Queste bandiere erano particolarmente offensive per la maggioranza delle persone, in Bielorussia, come lo erano le bandiere usate dai collaborazionisti dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. La Bielorussia ha sofferto più atrocità commesse dai nazisti di qualsiasi altro paese durante la seconda guerra mondiale. Quando i funzionari di polizia hanno fermato un minibus di contestatori, teppisti hanno attaccato la polizia lasciando un ufficiale con gravi ferite al capo. La polizia ha trovato bombole di gas, sbarre di metallo e granate stordenti. [8]

Guidati da alcuni dei candidati dell’opposizione sconfitta, i teppisti hanno attaccato edifici governativi, rompendo finestre e porte. Ciò che la stampa occidentale presenta come una ‘mano pesante nel giro di vite’ da parte della polizia bielorussa verso i ‘pacifici’ manifestanti, era in realtà un attacco alla democrazia della Bielorussia da una banda di golpisti violenti, mobilitati dai candidati dell’opposizione. (Ma tutto questo, non ricorda qualcosa, qui in Italia? NdT)

Il Dr. Edmund Lengfelder è uno specialista tedesco in medicina della radiazione dell’Otto Hug Strahleninstitut a Monaco di Baviera, che ha lavorato in Bielorussia dopo il disastro di Chernobyl nel 1985. Lengfelder era tra la delegazione OSCE per l’osservazione delle elezioni. Questo è quello che aveva da dire sui ‘pacifici’ manifestanti lodati dai media internazionali: “I giovani armati di sbarre e pale cercavano di irrompere in un edificio amministrativo. Qualunque persona ragionevole avrebbe capito che era solo un tentativo di avviare una rivolta e contestare i risultati elettorali.”  Lengfelder ha difeso con forza lo svolgimento delle elezioni affermando che aveva visitato 25 seggi e non aveva notato alcuna violazione. “Non ho notato nulla che va contro la legge. E io sono guidato solo dai criteri e dalle raccomandazioni della missione ODIHR/OSCE per il controllo del processo elettorale“, ha detto. [9]

Invece di mostrare il video dei teppisti dell’opposizione che attaccano la polizia e gli edifici del parlamento, la stampa internazionale s’è incentrata sui tentativi della polizia di frenarli. Ma la prova del comportamento violento dei manifestanti è stato mostrato dalla televisione russa Russia Today. Molti giornalisti sono stati feriti negli scontri, tra cui Victor Tolochko, un fotoreporter per il primo canale nazionale della Bielorussia. I disordini di Domenica sera [19 dicembre 2010], hanno portato all’arresto di oltre 600 persone, che sono state arrestati ai sensi dell’articolo 293 del codice penale bielorusso. Vladimir Nyaklyaeu, uno dei candidati alla presidenza sconfitti, ha subito gravi ferite alla testa dopo aver guidato i rivoltosi negli edifici del Parlamento.

L’articolo 35 della Costituzione bielorussa afferma: ‘La libertà di tenere assemblee, comizi, cortei, manifestazioni e picchetti che non disturbano l’ordine pubblico o violano i diritti degli altri cittadini della Repubblica di Bielorussia, devono essere garantiti dallo Stato. La procedura per lo svolgimento degli eventi, è stabilita dalla legge.’ [10]

Le norme e i regolamenti che circondano le manifestazioni e raduni non sono diverse in Bielorussia dagli altri paesi europei. Manifestazioni e raduni devono essere sanzionati dalle autorità secondo le normali procedure giuridiche. L’OSCE, appoggiando i raduni impuniti supporta efficacemente le attività criminali. Tale comportamento si fa beffe delle loro pretese di essere il paragone delle‘norme internazionali’ della società civile e della democrazia.

Le conferenze stampa dell’OSCE e gli ’standard internazionali’

Poco dopo le rivolte, l’Ufficio dell’OSCE ha pubblicato un comunicato stampa in cui ha sostenuto che i risultati delle elezioni erano sbagliate e non è riuscito a seguire gli ’standard internazionali’. Il paragrafo due si riferisce all’arresto di centinaia di attivisti della ‘società civile‘ e per i ‘diritti umani’, nonché la detenzione dei candidati presidenziali dell’opposizione. Non vi è nessuna condanna nel comunicato stampa della violenza contro la polizia e gli edifici del parlamento. [11]

Il comunicato stampa dell’OSCE parla di voto ‘irregolare’, ma non specifica quali fossero esattamente tali irregolarità erano. In una conversazione telefonica privata con questo autore, al portavoce è stato chiesto se era al corrente delle accuse di corruzione formulate dalla Commissione elettorale contro uno dei candidati presidenziali. Ha risposto: “non siamo pronti a commentare le accuse fatte dal governo bielorusso“. A Eschenbaecher è stato anche chiesto se era a conoscenza delle dichiarazioni rese sui disordini da parte dell’osservatore dell’OSCE Dr. Edmund Lengfelder. “Non ero a conoscenza di queste affermazioni, ma voglio verificare con i miei colleghi“, ha detto. [12]

Secondo il Segretario Esecutivo della CSI Sergei Lebedev, la maggior parte degli osservatori OSCE presenti durante le elezioni bielorusse, hanno dichiarato che erano libere e democratiche [13]. Dopo le elezioni del 2001, il capo dell’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo, Gerard Stoudmann ha detto ai giornalisti che le elezioni sono state ‘libera e aperta nel rispetto universale delle istituzioni democratiche’. [14]  I commenti di Stoudmann sono stati ignorati nella denuncia ufficiale dell’OSCE sui risultati delle elezioni bielorusse del del 2001, proprio come il dottor i commenti del Dr. Lengfelder sono stati ignorati il 20 dicembre 2010.

Nel 2006, l’OSCE ha nuovamente condannato l’elezione di Lukashenko come ingiusta e non libera, ma non era possibile sapere se era giusta o libera, poiché avevano rifiutato di osservarle! La violenza che seguì dopo le elezioni del 2006, recano una somiglianza con il comportamento dei riottosi visto il 19 dicembre 2010. Dopo le elezioni del 2006, l’opposizione sconfitta è scesa in strada nel tentativo di assaltare il parlamento. Uno dei candidati dell’opposizione, aveva anche chiamato al rovesciamento violento del governo e alla morte del presidente Lukashenko. L’OSCE ha accusato la polizia che aveva arrestato questi teppisti e i media mainstream hanno fatto del loro meglio per incolpare le autorità bielorusse per il loro ‘giro di vite’ verso l’opposizione‘democratica’. [15]

Per le agenzie di stampa aziendali internazionali, i movimenti di opposizione impopolare finanziati dal National Endowment for Democracy degli Stati Uniti e dell’Unione europea, hanno tutto il diritto di lanciare bottiglie e pietre, mentre invocano la morte di un leader eletto democraticamente. Si tratta dell’interpretazione dei ‘diritti umani’ dell’Unione Europea in paesi che si rifiutano di obbedire alle direttive economiche di Bruxelles e Washington.

I disordini che seguirono la vittoria del Presidente Lukashenko esplosero Domenica 19 dicembre seguendo un andamento analogo. Dieci candidati hanno partecipato alle elezioni. Le campagne di ciascun candidato sono state finanziate dallo Stato secondo la Costituzione bielorussa, ogni candidato riceveva uguali fondi dallo Stato per la propria campagna elettorale.

Uno dei siti dell’opposizione della Radio europea per la Bielorussia si rammarica del fatto che i candidati bielorusso non possono essere comprati da ricchi uomini d’affari, come in Polonia, Lituania e Russia. L’articolo la dice lunga sull’interpretazione della ‘democrazia’ dell’opposizione. [16]

Nonostante l’uguale finanziamento di tutti i candidati presidenziali e lo spazio televisivo generoso che hanno ricevuto su tutti i media bielorussi, hanno tutti perso miseramente. Questo perché nessuno dei candidati presidenziali aveva nulla di concreto da offrire. Invece di discutere le politiche concrete, i candidati dell’opposizione hanno trascorso la maggior parte del loro tempo insultando il presidente. Nessuno di loro è riuscito a convincere il popolo bielorusso che il capitalismo del libero mercato è il più grande dei mondi possibili.

Il comunicato stampa dell0OSCE deplora, inoltre, l’assenza di media ‘indipendenti’ in Bielorussia. Eppure, di tutti i paesi della CSI la Bielorussia ha il più alto accesso a Internet. Il governo blocca solo dei siti di traffici sessuali e di pornografia estrema, così come siti web razzisti comeStormfront. Non vi è nulla di insolito in tali controlli. L’accesso ai media internazionali è gratuito e aperto a tutti i cittadini.

Nel 2005, c’erano 776 giornali in Bielorussia. 555 di loro erano indipendenti. I media indipendenti prevalevano sulla televisione di stato in tutti i settori dei media, come TV e radio. Milioni di tasse pagate dei cittadini USA vanno a finanziare la propaganda anti-Lukashenko in Bielorussia, attraverso il National Endowment for Democracy, un’organizzazione di facciata della CIA che finanzia le quinte colonne pro-USA in tutto il mondo. Molte delle pubblicazioni anti-Lukashenko si sono spostate al di fuori della Bielorussia, in modo da evitare di pagare le multe  per diffamazione. La maggior parte dei documenti dei media dell’opposizione devono ricorrere agli insulti personali e alla diffamazione, al fine di demonizzare Lukashenko.

Reporter senza frontiere, un cane da guardia sostenuto dai media statunitensi, che sono regolarmente ostili ai governi che non piacciono a Washington, ha elencato alcuni dei giornali dell’opposizione in Bielorussia: Narodnaya Volya, Delovaya Gazeta, Zhoda, Regionalnaya Gazeta, Nasha Niva, Vetbskiy Kurier, Brestskiy Kruier, Inter -Press, Slonimskaya Gazeta, Borisovski Novosti, Vas DLYA, Volnay Hlybokaye, Chas Myastsoviy e Solidarnost. [17]

Quando si aggiungono a questi gli innumerevoli siti web e stazioni radio anti-Lukashenko e i loro giornalisti finanziati dagli Stati Uniti e dall’UE, è semplicemente assurdo pretendere che il popolo bielorusso non sia in grado di fare una scelta consapevole a causa della egemonia della propaganda di stato.  Ci sono più media indipendenti in Bielorussia che in qualunque altro paese in Europa. Se un supporto ai dissidenti nell’Unione europea o gli Stati Uniti ricevesse finanziamenti di analogo importo, ci sarebbe una vera e propria rivoluzione in Occidente!

Il problema con i media ‘indipendenti’ in Bielorussia è che non sono ‘indipendenti’. Il popolo Bielorusso sa chi sta pagando il pifferaio. Il problema per l’Occidente, quindi, è la superiorità intellettuale del popolo bielorusso. I bielorussi  semplicemente non abboccano all’esca occidentale!

I violenti disordini di Domenica 19, hanno fornito il pretesto perfetto all’OSCE per condannare i risultati delle elezioni. Con un piccolo aiuto da parte dei media internazionali, sono stati in grado di manipolare l’opinione pubblica mondiale, implicando che le azioni del governo bielorusso dopo le elezioni, hanno in qualche modo violato i ‘diritti umani’ degli oppositori. E’ stata una brillante operazione coordinata dall’intelligence. E’ stata, infatti, una ripetizione del tentato colpo di stato del 2006, la cosiddetta ‘rivoluzione denim’, una della grande serie di rivoluzioni colorate che investì l’Europa orientale e Asia centrale, progettata e finanziata dalla Central Intelligence Agency e dai suoi partner occidentali.

I ‘Diritti umani’ in Bielorussia e l’OSCE

Col mandato per le elezioni di osservazione, i diritti umani, il controllo degli armamenti e della sicurezza collettiva, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa è stato istituita durante la Guerra Fredda per coordinare le politiche di cooperazione tra i paesi dell’emisfero settentrionale. Dall’elezione di Lukashenko in Bielorussia nel 1994, l’OSCE ha assunto un interesse fondamentale per i diritti umani e la democrazia nell”ultima dittatura in Europa’.

Dopo la schiacciante vittoria di Aleksandr Lukashenko nel 2001, l’OSCE ha definito le elezioni ‘né libere né eque’ nonostante il fatto che avevano rifiutato di osservarle! In un discorso al Parlamento europeo, un mese dopo le elezioni politiche contestate, il francese Paul-Marie Couteaux ha detto:  “Alle elezioni legislative che hanno avuto luogo in Bielorussia il 15 ottobre, una delegazione di sette deputati europei hanno visitato Minsk il 13-17 per osservare il comportamento corretto del voto“. L’osservazione prese atto dei progressi della democrazia in questo paese, perché in tutti i seggi elettorali visitati, il voto è apparso regolare (cabine elettorali,  presenza di un membro dell’opposizione in ogni seggio, manifesti elettorali negli ingressi, ecc …).  Ahimè! Gli Stati Uniti, che sognano di rovesciare il regime di Lukashenko, che considerano favorevole agli interessi russi, avevano annunciato 15 giorni prima, che queste elezioni non erano democratiche, al fine di elaborare un piano che avrebbe autorizzato l’installazione di basi NATO a poche centinaia di chilometri da Mosca.

Quello che i deputati avevano visto non aveva nessuna importanza, la loro delegazione era incorporata in una missione OSCE guidata dall’ambasciatore tedesco, il signor Wieck, ex capo dei servizi segreti della Repubblica federale tra il 1985 e il 1989, che aveva deciso di seguire le orme delle virtuose denunce statunitensi… In una conferenza stampa, il signor Wieck ha avuto un momento difficile nel contenere la rabbia dei vari osservatori internazionali che avevano tutti preso atto dei progressi della democrazia in Bielorussia, che ricevettero l’appoggio dell’autore di queste righe, mostrando che la relazione OSCE era stata preparata in anticipo. Tuttavia, la stampa occidentale ha riportato solo la condanna dell’OSCE. Si noti che questa è la stessa organizzazione che un tempo definiva ‘normali’ le elezioni in Georgia, dove la stragrande maggioranza dei leader dell’opposizione era stata incarcerata PRIMA delle elezioni! Ma quella volta l’OSCE aveva deciso di sostenere Shevarnadze… [18]

I funzionari OSCE inviato a monitorare le elezioni in Bielorussia sono stati nominati dai governi occidentali. Il presidente del Parlamento dell’OSCE è attualmente il membro del Congresso USA Alcee Hastings. Nel 1989 Hastings, un giudice della corte federale degli Stati Uniti, è stato condannato per corruzione e falsa testimonianza negli Stati Uniti. Nella Camera dei rappresentanti Hastings fu accusato di atti di corruzione che ‘colpiscono il cuore della nostra democrazia’. [19] Hastings è stato uno dei membri del Congresso che hanno votato contro il riconteggio delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2000. Non aveva alcuna preoccupazione per la evidente irregolarità e frodi elettorali della campagna repubblicana.

Quando l’amministrazione Obama ha tentato di raccogliere il sostegno per il disegno di legge di riforma sanitaria, ai primi del 2010, il signor Hastings fece il seguente commento “Quando gli affari vanno giù, per tutto questo parlare di regole, li teniamo su mentre andiamo avanti“. Quindi, questo è l’uomo che si occupa della supervisione democratica delle norme, disposizioni e regolamenti in Bielorussia! Da un uomo come  questo, possiamo imparare tutto quello che c’è da sapere sugli ’standard democratici internazionali’ dell’OSCE, semplicemente sostenerle mentre vanno avanti!

Sulla possibilità che all’OSCE possa essere consentito di monitorare le elezioni negli Stati Uniti, lo scrittore neo-consevatore statunitense Daniel Pipes commenta: “Questo è un passo significativo verso l’erosione della sovranità americana, non tanto dal vista operativo (che male possono fare alcuni osservatori elettorali?) Ma concettualmente (sovrapponendo l’OSCE e, forse, altre istituzioni sulla sicurezza garanzie interna). Che un’amministrazione repubblicana acconsenta un tale passo lo rende doppiamente preoccupante.” Pipes continua a sottolineare che è semplicemente assurdo che un criminale condannato come Alcee Hastings dovrebbe essere co-presidente dell’OSCE. Pipes è indignato per la prospettiva che tali funzionari corrotti facciano monitoraggio delle elezioni statunitense. Cita il presidente del Centro di politica americana Tom De Weese, che scrive: “L’indignazione è ancor più oltraggiata. Non solo il Dipartimento di Stato ha invitato un gruppo di irresponsabili, burocrati stranieri ad immischiarsi nelle nostre libere elezioni, ma questi sono ficcanaso guidati da uno degli individui più corrotti al Congresso degli Stati Uniti.  Mentre si è lì, perché il Dipartimento di Stato non invita OJ Simpson a mettersi a capo del laboratorio della polizia criminale dell’FBI?” [20]

Il problema per Pipes è che queste persone potrebbero diventare gli osservatori delle elezioni negli USA. Ma, naturalmente, è perfettamente accettabile per i criminali condannati essere messi a capo degli osservatori della ‘democrazia’ in Bielorussia. E ‘difficile immaginare la continua frustrazione dei funzionari bielorussi che sono costretti ad ascoltare lezioni da parte di criminali, sugli ’standard internazionali’ della democrazia.

Come accennato in precedenza, l’attuale capo della sezione diritti umani dell’OSCE, l’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo (OIDHR) è l’illustre diplomatico tedesco Geert Ahrens. Ahrens precedentemente fu ambasciatore tedesco in Jugoslavia negli anni ‘90. La sua missione era essere a capo di un gruppo di lavoro sul problema delle minoranze e dei conflitti etnici.  Se lo sapesse o no, proprio il suo governo è stato uno degli agitatori principali del conflitto etnico nel paese, quando il Bundesnachtrichtensdienst (Agenzia federale tedesca d’intelligence) unì le forze con la CIA per armare, addestrare e finanziare i narco-terroristi islamisti legati a Osama Bin Laden, sotto forma di esercito di liberazione del Kosovo. [21]

Lo scopo del sostegno segreto tedesco ai narco-terroristi era quello di finire il lavoro che Hitler aveva iniziato nel 1941, vale a dire la formazione di regimi clientelari in Croazia, Grande Albania e Bosnia. Durante la seconda guerra mondiale, i nazisti armarono e addestrarono la divisione SSSkanderbeg in Kosovo e Albania, e la divisione SS Handschar in Bosnia e Croazia. Questi islamo-fascisti sono stati utilizzati dal Terzo Reich come forze prossime per combattere i comunisti e i partigiani jugoslavi. Metodi simili sono stati utilizzati dalla Nato durante la distruzione della Jugoslavia. I terroristi islamici sono stati utili ai nazisti e poi sono stati utili alla NATO. Il clichès della storia è dolorosamente vero.

Nazisti tedeschi, fascisti bielorussi e la CIA

I collegamenti tra l’intelligence tedesca e la CIA risalgono a molto tempo fa. Reinhard Gehlen, uno dei migliori agenti dei servizi segreti di Hitler, fu  selezionato dalla CIA per dirigere l’apparato d’intelligence tedesco del dopoguerra, che ha eseguito fino al 1968. Ci sono molti esempi di nazisti che hanno prestato servizio nel dopoguerra nello stato tedesco-occidentale e negli apparati d’intelligence per l’agitazione per la ‘democrazia’, la ‘libertà’ e i ‘diritti umani‘ nei paesi dove avevano commesso indicibili crimini contro l’umanità.

Gli attivisti per i ‘diritti umani’ e della ’società civile’ sono principalmente composti da accaniti nazionalisti di destra russofobi che intimidiscono il popolo bielorusso con l’odiosa bandiera del Granducato di Lituania, la bandiera usata dai collaborazionisti nazisti bielorussi durante la seconda guerra mondiale.

Gli Stati Uniti, attraverso la loro organizzazione di facciata della CIA, National Endowment for Democracy, stanziano milioni di dollari ogni anno per finanziare la propaganda capitalista in Bielorussia. Ci sono innumerevoli siti web finanziati dagli statunitensi in Bielorussia, come il sito anti-Lukashenko capitolo 97, un sito sui ‘diritti umani’ che sostiene la guerra in Iraq, mentreRadio Liberty trasmette propaganda pro-USA nel paese ogni giorno. [22]

Molte persone in Bielorussia ricordano le trasmissioni pro-nazionaliste di Radio Liberty durante la Guerra Fredda. Molte delle trasmissioni di Radio Liberty esaltavano criminali di guerra bielorussi e ucraini che avevano collaborato con l’occupazione nazista della Bielorussia; come Dmitri Kasmovic, leader del Movimento di Liberazione bielorusso, che fu responsabile dell’assassinio di migliaia di comunisti ed ebrei durante l’Operazione Barbarossa. Kasmovic ha lavorato per l’intelligenza degli Stati Uniti durante la guerra fredda e aveva stretti legami con ambienti del Partito Repubblicano negli Stati Uniti.

E’ un grande merito del presidente Lukashenko e delle autorità bielorusse che abbiano trattato queste persone con tolleranza e rispetto. Questi ‘militanti civici’, trovandosi dalla parte sbagliata dei governi supportati dall’UE e dagli USA, come la Colombia, il Ruanda, o del Kosovo, avrebbero dovuto affrontare gli squadroni della morte.

Le nefaste metodologie della CIA non sono cambiate e molte persone in Bielorussia detestano la loro ideologia anti-umana dell’avidità e della guerra. Il popolo bielorusso ha combattuto eroicamente contro l’assalto fascista finanziato da quelle stesse istituzioni finanziarie internazionali che ora pretendono di parlare a nome dei ‘diritti umani’ e della ‘democrazia’. [23]

La Bielorussia è uno stato democratico e indipendente da oltre 16 anni. Ciò che le agenzie di intelligence occidentali non capiscono è che questo è un paese che ha perso milioni di vite umane a causa della rapacità selvaggia del capitalismo internazionale, nella forma del Terzo Reich.

La classe operaia bielorussa e i veterani della Grande Guerra Patriottica votano per Lukashenko perché ha rifiutato di soccombere all’egemonia del capitalismo finanziario, sotto l’autorità dell’Unione europea. Votano per Lukashenko, perché gli stipendi sono in aumento ogni anno, le pensioni sono sicure, vi è sanità gratuita universale, piena occupazione e istruzione gratuita. Queste sono le libertà concrete per cui milioni di cittadini sovietici sono morti. Non cedettero ai fascisti in passato e non lo faranno oggi.

Note
[1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8] [9] [10] [11] [12] conversazione telefonica privata con l’autore 20 dicembre 2010.
[13] [14] [15] [16] [17] [18] [19] [20] [21] [22] [23] Wall Street and the Rise of Hitler di Anthony Sutton. Disponibile online qui

Gearoid Ó Colmáin è un giornalista inglese e gaelico di Metro Éireann, giornale multiculturale d’Irlanda. Il suo blog è Metrogael.


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