Aviazione dello Stato islamico. Tra disinformazione e teorie del complotto

I media occidentali parlano dell’esistenza di una certa aeronautica del gruppo terroristico Stato islamico in Iraq e Levante (SIIL o Daash) composta da almeno tre aerei caccia MiG-21 catturati all’esercito siriano. I piloti del Daash sarebbero addestrati da istruttori iracheni che hanno prestato servizio nell’aeronautica di Sadam Husayn. Sorprendentemente, i raid aerei statunitensi in Siria che avevano come obiettivo le province di Aleppo e Raqa, dove i media occidentali sostenevano che i terroristi avessero i MiG-21, aggirarono tali basi aeree.

Secondo i media occidentali, il gruppo terroristico Stato islamico in Iraq e Levante (SIIL) avrebbe avuto almeno tre caccia MiG-21 catturati all’esercito siriano dopo la conquista di due aeroporti militari nelle province di Aleppo e Raqa. L’agenzia Reuters ha detto che il Daash ha istruttori iracheni che prestarono servizio nell’aeronautica di Sadam Husayn. I piloti iracheni addestrano i combattenti islamici a sorvolare Aleppo. L’informazione proverrebbe da Rami Abderrahman, direttore di un ente per i diritti umani in Siria di Londra, e sostenitore dei ribelli che combattono contro il governo di al-Assad. Rami Abderrahman a sua volta, ha detto che “sono dichiarazioni di testimoni oculari”. Realtà o pio desiderio di diverse parti interessate e sostenute nell’ombra, o da coloro che vorrebbero che ciò di avveri? La domanda è posta a centinaia di siti, “seguaci della teoria del complotto” che forniscono aiuto reale al Daash. La notte del 22/23 settembre 2014, l’aeronautica militare e missili da crociera Tomahawk degli Stati Uniti compirono i primi attacchi in Siria, in particolare nelle province di Aleppo e Raqa dove si trovano gli aeroporti al-Jarah e Tabqa conquistati dal Daash. 50-60 F-16, F-15E e F-22 Stealth furono usati per attaccare 20 bersagli, come impianti petroliferi e depositi di munizioni siriani occupati, con il pretesto che sarebbero nelle mani del Daash. Le incursioni di Stati Uniti ed alleati non hanno ancora colpito finora alcun campo aereo nelle due province della Siria. Se le informazioni sui jet da combattimento MiG-21 del Daash fossero state reali, e quindi sul relativo pericolo, i velivoli statunitensi avrebbero dato priorità nel bloccarli al suolo e nel distruggere le piste degli aeroporti al-Jarah e Tabqa occupati dai ribelli islamici. O chissà, forse non c’era alcun interesse a spezzare il mito dell’aviazione dello Stato islamico? In particolare, i teorici della cospirazione sostengono che i ricchi emirati salafiti che costituiscono il Consiglio di cooperazione del Golfo, alleati fedeli degli Stati Uniti, non considerano il Daash un gruppo terrorista, ma un’arma formidabile per abbattere il potere di Bashar al-Assad e strumento per provocare l’Iran.

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SYAAF-AFB-KSHESH-043 MIG-15-17I velivoli MiG-21 aggiornati o meno agli standard della NATO, sono centinaia, per lo più negli Stati ex-comunisti ora membri della NATO, dove sono stati radiati e conservati in buone condizioni. Dal 21 giugno 2012, la base aerea Re Husayn di Mafraq, nel nord della Giordania, ha visto almeno un MiG-21 simile a quelli dei ribelli del Daash. Proviamo a vedere di poter risolvere tale mistero. L’aeroporto militare nella provincia di Aleppo caduto nelle mani dei ribelli islamici è al-Jarah, a 20 km a est da Aleppo. È stato preso a febbraio da un altro gruppo islamico, casualmente sostenuto dall’occidente. I combattenti del Daash nel frattempo occupavano questa base aerea. Ma al-Jarah era solo una base di addestramento per gli ufficiali dell’Aeronautica militare siriana, con uno squadrone di aerei da addestramento subsonici L-39. In un video postato sui social network, i ribelli stessi, dopo la conquista della base aerea, mostrarono alcuni velivoli L-39, molti serbatoi di carburante supplementari, munizioni per cannoni GSh-23 e diversi relitti di MiG-15/17 e L-29, radiati dalle scuola di volo dell’aeronautica siriana da oltre 15 anni e depositati ad al-Jarah. Al-Jarah è a 50 km a sud dal confine con la Turchia, e se dall’aeroporto decollassero MiG-21, sarebbero inseguiti dai radar subito dopo il decollo e abbattuti dalle batterie di missili antiaerei o dai jet F-16 turchi prima di poter effettuare una qualsiasi manovra in volo. Quindi, nessun MiG-21 ad al-Jarah. I pochi L-39, data la vicinanza al confine, non potrebbero decollare o atterrare senza la buona volontà della Turchia. L’altro aeroporto militare catturato dal Daash è Tabqa, provincia di Raqa. Dal 10 al 28 agosto 2014, pesanti combattimenti hanno avuto luogo per conquistarlo, lasciando più di 500 morti. Il 24 agosto 2014, dopo che un MiG-21 è stato abbattuto dai combattenti del Daash con un missile terra-aria spalleggiabile, i 15 MiG-21 in grado di volare furono dislocati su diverse altre basi siriane. Dopo la conquista della base aerea di Tabqa, i combattenti del Daash postarono sui social network un video che mostra le attrezzature dell’esercito siriano che avevano catturato. Vi erano 2 MiG-21MF dai comandi singoli e un altro che sembra un MiG-21UM dai doppi comandi nella fusoliera sopra la cabina di pilotaggio, dove si trovano le apparecchiature radio-elettroniche dell’aereo: Radio RSIU-5, radio-telemetro SRD-5MK Kvant, blocco elettronico e antenna per l’emisfero anteriore, sistema di riconoscimento per radiolocalizzazione SRZO-2, sistema di allarme per rilevazione radio-elettromagnetica SPO-10, ecc. Tale velivolo è inutilizzabile non solo per il combattimento aereo, ma anche per l’addestramento dei piloti. Nonostante i pochi danni ai velivoli, il 22 ottobre 2014 le forze aeree siriane sorpresero i due MiG-21MF catturati dai combattenti dello Stato Islamico presso la base aerea di Tabqa, attaccandoli con bombe incendiarie, spezzando il mito dell’aviazione dello Stato islamico.SYAAF-AFB-KSHESH-051 L-39SYAAF-AFB-KSHESH-048 L-39

 

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora


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Articles by: Valentin Vasilescu

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