La rassegna stampa internazionale di Byoblu | 72° puntata

Il presidente ucraino Zelensky, recitando il copione scritto da Washington, annuncia come precondizione per l’apertura di un negoziato con la Russia che questa ripristini l’integrità territoriale dell’Ucraina, ossia rimetta nelle mani di Kiev la Crimea e il Donbass abitati da popolazioni russe, paghi a Kiev i danni di guerra e si sottoponga a un processo internazionale per crimini di guerra. Allo stesso tempo Washington, recitando il ruolo di mediatore di pace, dichiara di voler mantenere la porta aperta ai negoziati di pace, mentre continua ad alimentare la guerra con massicce forniture di armi a Kiev del valore, fino ad oggi, di 18 miliardi di dollari.

In Ucraina il capo della Chiesa ortodossa di Kiev, che ha rotto con il patriarcato di Mosca, dichiara che chi uccide i russi è perdonato e che Vladimir Putin è l’anticristo. Su questa base è in corso in tutta l’Ucraina un attacco alle chiese delle parrocchie ortodosse russe, rimaste collegate al Patriarcato di Mosca, effettuato da formazioni armate neonaziste che sfondano le porte delle chiese e picchiano i fedeli. Mentre tutto ciò è in corso in Ucraina, uno dei massimi esponenti neonazisti del battaglione Azov, presentato come eroe, è in tournée nelle scuole degli Stati Uniti e riceve premi internazionali.

Su questo sfondo si colloca l’intervista, effettuata a Mosca da Jean Toschi Marazzani Visconti per conto di Grandangolo, a Olga Zinoviev, responsabile del Centro internazionale di ricerca e formazione Zinoviev all’Università Statale di Mosca, copresidente del Club Zinoviev.

Manlio Dinucci