Arriva la nave d’assalto con i marines

Mentre tra gli alleati europei infuria la polemica sul comando delle operazioni in Libia, gli Stati uniti rafforzano ulteriormente il loro schieramento militare nel Mediterraneo, consolidando la loro capacità di comando qualsiasi sia la bandiera usata dalle forze in campo. A tal fine salpa oggi dalla base di Norfolk in Virginia, per partecipare alla guerra contro la Libia, il Bataan Amphibious Ready Group, uno dei più potenti gruppi da attacco anfibio.

Lo guida la Uss Bataan, una nave da assalto anfibio della classe Wasp. Dal suo ponte di volo, lungo 250 metri e largo 30, possono partire 30 elicotteri da assalto e caccia Harrier a decollo verticale. I suoi enormi mezzi da sbarco a cuscino d’aria sono in grado di trasportare a una velocità di oltre 30 nodi, fin sopra la riva, truppe e carichi di 60 tonnellate.

L’ammiraglia è affiancata da altre due navi da assalto anfibio, la Mesa Verde e la Whidbey Island, che possono trasportare altri marines. Essi fanno parte della 26th Marine Expeditionaty Unit, una delle sette forze di spedizione del Corpo dei marines. E’ definita «una potente unità mobile che integra forze aeree e terrestri, rapidamente spiegabile da navi e dotata di capacità di attacco uniche per rispondere rapidamente a minacce in qualsiasi parte del mondo». La sola Uss Bataan può sbarcare oltre 2mila marines, dotati di elicotteri e aerei a decollo veriticale, artiglieria di grosso calibro e carri armati.

 Il Bataan Amphibious Ready Group,, una volta nel Mediterraneo, può essere rapidamente integrato da altre unità di superficie e sottomarini da attacco rapido della classe Los Angeles, armati di missili Tomahawk, che servono anche da piattaforma per incursioni di forze speciali in territorio nemico. Il gruppo andrà a far parte della Joint Task Force Odyssey Dawn del Comando Africa degli Stati uniti, il cui compito è quello di «fornire il comando e controllo tattico-operativo delle forze militari Usa impiegate per imporre la risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell’Onu».

La Joint Task Force del Comando Africa, così come  il Comando delle forze navali Usa in Europa, si trovano a Napoli e sono ambedue agli ordini dell’ammiraglio statunitense Sam J. Locklear III, che allo stesso tempo è a capo della Forza congiunta alleata della Nato, il cui quartier generale si trova anch’esso a Napoli. E il Comandante supremo alleato in Europa è sempre non un ufficiale europeo ma, per una sorta di diritto ereditario, un alto ufficiale statunitense nominato dal presidente. L’attuale Comandante supremo alleato in Europa è l’ammiraglio James Stavridis della U.S. Navy, che allo stesso tempo è a capo del Comando europeo degli Stati uniti. Il passaggio a un comando unificato della Nato, richiesto a gran voce da uno schieramento bipartisan e dallo stesso presidente della repubblica, non cambia la sostanza, ossia che la guerra contro la Libia continuerà  ad essere diretta dal Pentagono.

(il manifesto, 23 marzo 2011)


Articles by: Manlio Dinucci

About the author:

Manlio Dinucci est géographe et journaliste. Il a une chronique hebdomadaire “L’art de la guerre” au quotidien italien il manifesto. Parmi ses derniers livres: Geocommunity (en trois tomes) Ed. Zanichelli 2013; Geolaboratorio, Ed. Zanichelli 2014;Se dici guerra…, Ed. Kappa Vu 2014.

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