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Zittire i critici di Israele. La fobia della Germania per Norman Finkelstein [1]
By Ali Fathollah-Nejad
Global Research, March 08, 2010
8 March 2010
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Norman Finkelstein[2], studioso di levatura internazionale del conflitto israelo-palestinese, doveva parlare la scorsa settimana a Monaco e a Berlino sullo stato dell’ultradecennale conflitto, e sulla situazione di Gaza un anno dopo l’attacco israeliano. Nel quadro di un giro europeo di conferenze[3] che doveva portarlo in Germania per la prima volta dal 2002, Finkelstein era stato invitato a parlare a Praga[4] e in un certo numero di prestigiose istituzioni, come l’Institute of International Relations Prague [5], l’Academy of Sciences of the Czech Republic[6], e la Faculty of Philosophy and Arts atCharles University in Prague[7].

Una delle conferenze berlinesi di Finkelstein avrebbe dovuto essere inizialmente sponsorizzata dalla Heinrich Böll Foundation[8], un istituto affiliato al partito tedesco dei verdi. L’evento avrebbe dovuto aver luogo alla Protestant Trinitatis Church[9] [Chiesa protestante della Trinità]. In una dichiarazione[10] che annuncia la decisione di cancellare l’evento, tale chiesa si “rammarica di essere stata associata, contro la propria volontà e le sue risapute posizioni, in polemiche antisemite e anti-israeliane”. Poco dopo, il 9 Febbraio, la Böll Foundation annunciava[11] la propria marcia indietro dicendo che “A causa di disattenzione, di un’indagine insufficiente, e della fiducia nei partner che collaborano con noi, abbiamo fatto un grosso sbaglio. A nostro giudizio, il comportamento e le tesi di Finkelstein non rimangono nei limiti delle critiche legittime”. Essa ringraziava infine “le molte note ed interventi riguardanti tale evento”.

L’altra conferenza di Finkelstein era prevista nella sede della Rosa Luxemburg Foundation[12] (RLS), un istituto tedesco affiliato al Partito della Sinistra [Die Linke]. Ma il 17 Febbraio, anche il think-tank del Partito della Sinistra ritirava il proprio sostegno. Esso affermava[13] di aver sottovalutato “il carattere esplosivo” dell’evento, e sosteneva inoltre che, nello scrupolo di garantire “un dibattito controverso e pluralista”, la propria proposta di presentare a Finkelstein una controparte era stata rifiutata dagli organizzatori. A parte l’insolita insistenza di presentare una controparte , Doris Pumphrey, del comitato organizzatore, precisava che la RLS non aveva voluto nominare questa controparte.

La Israel lobby tedesca e l’accusa di antisemitismo

L’ondata di cancellazioni è venuta dopo una campagna orchestrata dai gruppi di pressione neoconservatori e pro-Israele, come HonestlyConcerned[14] e BAK Shalom[15], noti per il proprio sostegno incondizionato alla politica israeliana e per la denigrazione dei suoi critici, definiti “antisemiti”. Il BAK Shalom, un gruppo di studio pro-sionista all’interno dell’organizzazione giovanile del Partito della Sinistra, è stato uno dei principali animatori della campagna per cancellare le conferenze pubbliche di Finkelstein. Una dichiarazione[16], firmata dai seguaci di BAK Shalom, recita che “Finkelstein gode di popolarità internazionale presso gli antisemiti” e lo accusa – definendolo “un sedicente storico – di “revisionismo storico” e di “antisemitismo”.

Finkelstein, i cui genitori furono sopravvissuti del Ghetto di Varsavia e dei campi di concentramento nazisti, ha una laurea in Scienze Politiche all’Università di Princeton ed è autore di molti libri accademici sul conflitto israelo-palestinese. Il suo Image and Reality of the Israel-PalestineConflict[17] [Apparenza e realtà del conflitto israelo-palestinese] (1995; 2003) ha ricevuto molti elogi da parte di eminenti studiosi quali il professore dell’Università di Oxford Avi Shlaim (“Un contributo fondamentale allo studio del conflitto arabo-israeliano”) e di intellettuali di punta come Noam Chomsky (“Lo studio più rivelatore sul retroscena storico del conflitto e sull’accordo di pace attuale”). Nel 2007, dopo una campagna di aggressione che vedeva il coinvolgimento del professore di diritto di Harvard Alan Dershowitz – e nonostante il benestare accademico – gli venne revocato l’incarico allaDe Paul University di Chicago, dove insegnava. Il libro di Dershowitz, The Case for Israel[18] [Le ragioni di Israele], la cui onestà intellettuale è stata altamente contestata da Finkelstein e da altri, è stato pubblicizzato[19] da BAK Shalom. Dershowitz ha anche definito Finkelstein “un classico antisemita”.

Il maccartismo all’israeliana contro l’umanesimo ebraico

Finkelstein ha ripetutamente auspicato una soluzione del conflitto israelo-palestinese secondo le norme del diritto internazionale e ha sottolineato che la lezione da lui appresa dalle sofferenze olocaustiche della propria famiglia è stata quella di richiamare l’attenzione sui guai dei palestinesi. Il suo nuovo libro, intitolato This Time We Went Too Far: Truth and Consequences of the Gaza Invasion[20] [Questa volta siamo andati troppo oltre: verità e conseguenze dell’invasione di Gaza] (OR Books) verrà pubblicato alla metà di Marzo.

In risposta[21] ai gruppi lobbysti pro-Israele, il professor Rolf Verleger, presidente della sezione tedesca degli European Jews for Just Peace[22][Ebrei europei per una pace giusta] (EJJP) – uno degli sponsor delle conferenze berlinesi – ha respinto le affermazioni fatte contro Finkelstein. Verleger lo ha invece descritto come “un ebreo orgoglioso e consapevole, che difende sé stesso contro l’approprazione della tradizione ebraica da parte del nazionalismo ebraico sangue-e-terra”. Criticando questi gruppi di pressione per la loro mancanza di opposizione alle violazioni dei diritti umani e al nazionalismo, quando si tratta di Israele, Verleger ha paragonato le loro tattiche alle agitazioni maccartiste, dirette questa volta contro le “attività anti-israeliane”.

Verleger, che è autore di Israel’s Wrong Way: A Jewish View[23] [La strada sbagliata di Israele; un’opinione ebraica] (PapyRossa, in tedesco, seconda edizione, 2009), è un ex membro del comitato dei delegati del Central Council of Jews in Germany[24], ma non è stato rieletto a causa delle sue aspre critiche alla politica israeliana.

In una lettera[25] inviata in precedenza alla Trinitatis Church per chiedere di ritornare sulla sua decisione, Verleger ha respinto l’idea che la critica alla politica di Israele equivarrebbe all’antisemitismo e ha parlato invece di “responsabilità ebraica” nel comportarsi in tal senso. Verleger, nel ricordare che suo padre era morto – lo stesso giorno, 45 anni prima, del progettato evento di Finkelstein a Berlino – “col numero di Auschwitz sul suo braccio”, e che ad Auschwitz aveva perso la sua famiglia, pone Finkelstein “nella tradizione umanistica del giudaismo tedesco, come Martin Buber[26], Hannah Harendt[27] e il rabbino Leo Baeck”[28].

La ragione di stato della sinistra

In particolare, la marcia indietro della Rosa Luxemburg Foundation (RLS) ha prodotto proteste tuttora in corso[29]. In una lettera aperta[30], alcuni parlamentari e simpatizzanti di fama del Partito della Sinistra hanno criticato il trattamento riservato a Finkelstein da parte della fondazione. In essa, definiscono le accuse contro Finkelstein “assurde”. In un’altra lettera aperta[31], i detentori pregressi e attuali di borse di studio della RLS concludono che la fondazione potrebbe perdere “il proprio carattere di luogo per i dibattiti e le controversie della sinistra” se continuerà ad evitare le critiche alla politica del governo israeliano.

La RLS ha subìto dure critiche[32] l’estate scorsa, quando ha permesso a tre noti guerrafondai – tra cui un autorevole rappresentante di BAK Shalom – di parlare al suo convegno annuale più partecipato, condotto dagli studenti. Il Partito della Sinistra e il suo think-tank si trovano coinvolti in una lotta intestina sulla questione dell’antisionismo e dell’anti-imperialismo, almeno da quando il presidente del gruppo parlamentare del partito, Gregor Gysi, ha chiesto[33] nell’estate del 2008 di rimettere in discussione tali principi. Ciò venne visto come un tentativo di allineare il Partito della Sinistra alla ragion di stato nazionale. In un discorso[34] davanti al parlamento israeliano (Knesset) nel Marzo del 2008, la Cancelliera Angela Merkel aveva detto: “Qui, innanzitutto, voglio sottolineare esplicitamente che tutti i governi tedeschi e tutti i cancellieri prima di me si sono addossati la speciale responsabilità storica della Germania per la sicurezza di Israele. Questa responsabilità storica fa parte della ragion di stato del mio paese. Per me, in quanto cancelliere tedesco, perciò, la sicurezza di Israele non sarà mai materia di negoziato”. Mostrando una “solidarietà incondizionata” con la politica di Israele, quando era in corso da due giorni l’operazione militare “Piombo Fuso” a Gaza[35], la Cancelliera e il Primo Ministro Ehud Olmert “hanno concordato che la responsabilità per lo sviluppo della situazione nella regione riguarda chiaramente ed esclusivamente Hamas”. Ad un tale giudizio[36] fece allora eco il presidente del Partito della Sinistra a Berlino ad un raduno pro-Israele.

Dopo la cancellazione delle sedi per le conferenze di Finkelstein, alla fine il Junge Welt[37] (“Mondo Giovane”) – un quotidiano di sinistra indipendente conosciuto per la sua fiera opposizione alle guerre illegali – si era fatto avanti, offrendo il suo – alquanto angusto – spazio a Berlino.

Infine, in una dichiarazione diffusa il 20 Febbraio, Finkelstein ha spiegato perché non sarebbe venuto in Germania: “Alcuni tedeschi sembrano volere che i propri compatrioti ascoltino solo quelle opinioni sul conflitto israelo-palestinese che sostengono la politica dell’esercito israeliano. Una tale intolleranza non è un bene per i palestinesi che vivono sotto una brutale occupazione militare. Non è un bene per i tedeschi che vogliono che il proprio paese sostenga i diritti umani e il diritto internazionale. Non è un bene per i coraggiosi dissidenti israeliani che hanno bisogno di sostegno da parte dell’Unione Europea”. Finkelstein ha anche parlato del Rapporto Goldstone[38], commissionato dalle Nazioni Unite, che ha giudicato Israele colpevole di crimini di guerra per il suo attacco a Gaza durante l’inverno 2008-2009. Inoltre, in violazione delle leggi nazionali ed europee che proibiscono la vendita di armi alle regioni dilaniate dal conflitto, Berlino continua ad agire in tal senso.

Alcuni precedenti del trattamento delle critiche alla politica di Israele

Di recente, i critici della politica israeliana hanno subìto in Germania analogo trattamento. Nel Gennaio di quest’anno, tre parlamentari donne del Partito della Sinistra (che hanno anche firmato la suddetta lettera alla RLS) erano state attaccate da gruppi simili – di concerto con pastori protestanti[39] – per non aver applaudito in piedi il discorso al Bundestag di Shimon Peres[40] durante la giornata commemorativa dell’Olocausto. Le parlamentari, che avevano reso omaggio alle vittime dei crimini nazisti prima del discorso di Peres, hanno spiegato il loro rifiuto additando lo sfruttamento dell’evento da parte del presidente israeliano per un appello alla guerra contro l’Iran. Nel suo discorso, Peres aveva definito il governo iraniano come “una minaccia per il mondo intero”. […] La sezione tedesca del EJJP ha criticato[41] innanzitutto l’invito rivolto a Peres.

All’inizio del 2009, la prevista discussione – sull’importante show televisivo tedesco “Anne Will” – sull’offensiva militare israeliana a Gaza venne cancellata[42] solo pochi giorni prima, in quello che si pensa sia accaduto dopo un’interferenza politica.

Nell’Ottobre del 2009, dopo una campagna lobbysta simile al caso Finkelstein, la prevista conferenza di Monaco dello storico israeliano in esilio Ilan Pappé venne cancellata dalle autorità cittadine. In una lettera aperta, il professor Pappé – che in quell’occasione parlò in una sede diversa – scrisse[43]che suo padre “venne zittito in modo simile in quanto ebreo tedesco nella Germania degli anni ‘30”. Come lui, proseguiva, suo padre e i suoi amici venivano considerati come ebrei “umanisti” e “pacifisti” la cui voce doveva essere soffocata e zittita”. Pappé disse di essere “preoccupato, come ogni persona per bene dovrebbe, per lo stato della libertà di parola e della democrazia attualmente in Germania”, come evidenziato dalla decisione di censurare la sua conferenza.

Sia Finkelstein che Pappé hanno scritto importanti studi sul conflitto israelo-palestinese e sono considerati significativi sostenitori di una soluzione del conflitto giusta e legale. Il loro profilo ebraico li rende particolarmente indigesti ai difensori oltranzisti di Israele, che ricorrono frequentemente a bollare i suoi critici come “antisemiti” o addirittura “ebrei che odiano sé stessi”. Si potrebbe pensare che una tale distinzione tra ebrei “buoni” e “cattivi” equivalga in sé stessa a una sorta di antisemitismo.

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=17925

[2] http://www.normanfinkelstein.com/  

[3] http://www.normanfinkelstein.com/?view=current&norman_finkelstein=see_him_live

[4] http://www.normanfinkelstein.com/finkelstein-in-the-czech-republic/  

[5] http://www.iir.cz/events_calendar.asp?action=description&idi=86&ecid=326

[6] http://www.cas.cz/en/  

[7] http://www.ff.cuni.cz/FF-7614.html

[8] http://www.boell.de/service/home.html

[9] http://www.trinitatis-berlin.de/  

[10] http://www.trinitatis-berlin.de/images/terminabsage.jpg

[11] http://www.arendt-art.de/deutsch/palestina/Honestly_Concerned/honestly_concerned_hurra_wir_diffamieren_norman_finkelstein_berlin_2010.htm#boell

[12] http://www.rosalux.de/index.php?id=engl

[13] http://www.rosalux.de/index.php?id=9929&no_cache=1&tx_ttnews%5btt_news%5d=2278&tx_ttnews%5bbackPid%5d=406&cHash=4c2825abe2

[14] http://www.honestlyconcerned.info/bin/articles.cgi?ID=PR25610&Category=pr&Subcategory=16

[15] http://bak-shalom.de/  

[16]http://www.arendtart.de/deutsch/palestina/Honestly_Concerned/honestly_concerned_hurra_wir_diffamieren_norman_finkelstein_berlin_2010.htm#Aufruf_des_Netzwerkes

[17] http://www.normanfinkelstein.com/category/the-israel-palestine-conflict/

[18] http://www.democracynow.org/2003/9/24/scholar_norman_finkelstein_calls_professor_alan

[19]http://iskra.blogsport.de/2009/03/25/buchvorstellung-plaedoyer-fuer-israel-warum-die-anklagen-gegen-israel-aus-vorurteilen-bestehen-alan-m-dershowitz/  

[20] http://www.orbooks.com/  

[21] http://www.steinbergrecherche.com/09friedensjuden.htm#LAKShalomBerlin

[22] http://www.juedische-stimme.de/  

[23] http://www.papyrossa.de/sites_buchtitel/verleger_israels.htm

[24] http://www.zentralratdjuden.de/en/topic/2.html

[25] http://www.jungewelt.de/2010/02-12/035.php

[26] http://en.wikipedia.org/wiki/Martin_Buber

[27] http://en.wikipedia.org/wiki/Hannah_Arendt

[28] http://en.wikipedia.org/wiki/Leo_Baeck

[29] http://www.jungewelt.de/2010/02-23/027.php

[30] http://christinebuchholz.de/2010/02/22/zum-umgang-mit-norman-finkelstein/

[31] http://www.jungewelt.de/2010/03-01/051.php

[32] http://www.campaigniran.org/casmii/index.php?q=node/8594

[33] http://linksfraktion.de/rede.php?artikel=1317265844

[34] http://www.bundesregierung.de/Content/EN/Reden/2008/03/2008-03-18-rede-knesset.html

[35] http://en.wikipedia.org/wiki/Gaza_War

[36] http://www.wsws.org/articles/2010/feb2010/left-f27.shtml

[37] http://en.wikipedia.org/wiki/Junge_Welt

[38] http://www2.ohchr.org/english/bodies/hrcouncil/specialsession/9/FactFindingMission.htm

[39] http://www.jungewelt.de/2010/02-08/059.php

[40] http://www.bundestag.de/kulturundgeschichte/geschichte/gastredner/peres/speech.html

[41] http://www.sevimdagdelen.de/de/article/1421.schimon_peres_als_redner_im_bundestag_a_8211_ein_affront.html

[42] http://fathollah-nejad.com/index.php/2009/01/german-media-gaza/  
[43] http://pulsemedia.org/2010/02/17/raymond-deanes-open-letter-to-the-heinrich-boll-foundation/

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