Hugo Chavez e l’opinione pubblica mondiale:manipolazione e stratagemmi delle grandi potenze

L’imperialismo non può più sopportare la rivoluzione bolivariana, perché questa costituisce una minaccia reale alle sue ambizioni di dominio e di espansione non solo in America latina, ma in tutti i paesi “oppressi e rivoluzionari”, come ha dichiarato il presidente venezuelano in visita a Teheran la settimana scorsa.

Le grandi potenze si vedono obbligate ad attaccarlo su tutti i fronti e quello della manipolazione dell’opinione pubblica mondiale sembra sempre più il mezzo preferito da loro.

Questa”crociata mondiale “ anti-Chavez che è iniziata in Colombia fa parte di questo movimento.

Le grandi potenze voglio trasformare l’immagine di Hugo Chavez in quella di un nemico comune e cercano di richiamare in questa direzione la percezione della maggior parte della popolazione mondiale.

Hanno perseguito i medesimi stratagemmi con Mouammar Gheddafi,Slobodan Milosevic,Saddam Hussein,Osama Bin Laden,i Talibani e con il presidente Ahmadinejad in Iran.Quello che loro vogliono creare non è solo la “sindrome del nemico” ma anche la costituzione di una piattaforma sulla quale installare i fondamenti per un’invasione armata del Venezuela.

Dopo il fallito colpo di Stato dell’aprile 2002 che mirava al rovesciamento del presidente Chavez, è stata messa a punto una strategia con gli Stati Uniti con lo scopo di radunare i paesi dell’America Latina contro i membri dell’Alleanza bolivariana di Las Americas (ALBA) e di contrastare la grande influenza che questa esercita sull’insieme delle società non solo in America latina, ma anche in un gran numero di paesi in via di sviluppo.Questo raggruppamento non solo non si è concretizzato ma è sfociato nell’emergenza di una presa di coscienza ancora più profonda sulle nefaste conseguenze dell’asservimento dei popoli agli interessi primari dell’impero così come l’adesione di altre nazioni alla rivoluzione bolivariana.Questa rivoluzione ora è arrivata e rappresenta il passaggio che dovranno iniziare senza tardare tutti i popoli del mondo.E’ la lotta contro l’Imperialismo sotto tutte le sue forme.E’ l’instaurazione dei regimi politici democratici e popolari che rispondono ai bisogni essenziali dell’umanità per quel che riguarda l’educazione e la sanità preservando allo stesso tempo i fondamenti delle diversità biologiche terrestre e marina che risultano di cruciale importanza nel fornire come priorità, alimenti di base per miliardi di abitanti che ne sono privi.

I Aumentare le tensioni tra i membri di ALBA e la Colombia

La strategia degli Stati Uniti è quella di aumentare le tensioni tra i membri di ALBA da un lato e la Colombia dall’altro e farne scaturire cosi un movimento d’appoggio a favore di un’invasione armata del Venezuela, generando così un movimento di accerchiamento o di isolamento dei membri di questa alleanza per poter neutralizzare le loro azioni nell’insieme del sub continente.

La messa in opera della Zona di Libero Scambio delle Americhe(Z.L.E.A.) non si è realizzata e questo fatto ha provocato una cocente delusione per le forze imperialiste ed in particolare , per gli Stati Uniti.

D’altro canto, sotto l’impulso del presidente Chavez, la recente creazione di istituzioni votate principalmente agli interessi dei paesi latino-americani come il Banco del Sud, Telesud e l’Unione delle nazioni sud-americane(UNASURI) sono venute ad esacerbare le frustrazioni degli Stati Uniti incitandoli a spiegare nuovamente le sue forze in modo a riprendersi il terreno perduto. 

II Piazzare dei dispositivi di provocazione e di aggressione

Il ritorno della Quinta Flotta nel luglio 2008 nel mar dei Carabi e negli Oceani che bagnano il Sud America, il rovesciamento del governo in Honduras,le dichiarazioni di cooperazione tra Caracas e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia(FARC) e il recente accordo firmato tra gli Stati Uniti e la Colombia per l’utilizzo da parte dell’esercito americano di sette basi militari colombiane, sono altrettanti fattori considerati come atti di aggressione diretta contro i popoli latino-americani che vogliono prendere pienamente a carico il loro destino.

Questi elementi contribuiscono a creare un clima d’instabilità il cui scopo è quello di preparare lo scenario per un rovesciamento del presidente del Venezuela sia attraverso la creazione di agitazioni interne al paese stesso, sia attraverso lo sviluppo di un movimento massivo nell’opinione pubblica colombiana in favore di una invasione armata terrestre da parte dei suoi vicini che sono l’Equador e il Venezuela. 

Conclusione

Contro la disinformazione e per promuovere l’espansione di ALBA e delle sue iniziative. 

Questa “crociata mondiale” anti-Chavez dev’essere contrastata dalla diffusione di notizie sui membri di ALBA e sui risultati dei programmi politici , economici e sociali che questa associazione ha sviluppato negli ultimi anni così come attraverso quelle informazioni sui considerevoli progressi sociali che sono stati ottenuti.

Dev’essere lanciato un appello su scala mondiale affinché tutti gli organismi non governativi(Ong) operanti per la pace e la giustizia diffondano un messaggio per il prosieguo e lo sviluppo dei popoli oppressi di questo pianeta.

La riuscita delle esperienze effettuate dai membri di ALBA sarà anche quella di tutti coloro che lavorano all’impresa del disarmo e all’instaurazione di una pace duratura attraverso un equo sviluppo economico e sociale.

 

http://www.mondialisation.ca/index.php?context=va&aid=15095

Traduzione a cura di Stella Bianchi

06/10/2009


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Articles by: Prof. Jules Dufour

About the author:

Jules Dufour, Ph.D., C.Q., géographe et professeur émérite. Chercheur-associé au Centre de recherche sur la Mondialisation, Montréal, Québec, Canada.

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